ABRUZZO WINES IN BAG IN BOX
Abruzzo is a wonderful region, Abruzzo wines are an authentic and genuine reflection of all this scenic and gastronomic beauty. The sea and the mountains are a short distance from each other and the wines of Abruzzo in bag in box are characterized on the one hand by minerality and freshness and on the other by complexity and structure.
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Rosé Wine Organic 3L - Cirelli
Red Wine Organic 3L - Cirelli
White Wine Organic 3L - Cirelli
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Abruzzo: a metà tra mare e montagna
L’Abruzzo è unico e la ragione è essenzialmente paesaggistica: incastonato perfettamente tra il mare Adriatico e i massicci del Gran Sasso d’Italia e della Majella, beneficia dei punti di forza di entrambi gli ecosistemi. Forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, che agevolano la maturazione lenta e profonda delle uve, ottima ventilazione, che tiene lontano il rischio di propagazione di muffe e malattie delle piante e infine un microclima ideale, temperato e mite, perfetto per dare vita a un habitat ideale per la coltivazione della vite. Pensa che bello potersi concedere un giorno un trekking sull’Appennino e il giorno seguente un pranzo a base di pesce con vista Costa dei Trabocchi. Questo dualismo naturalistico lo si può facilmente riscontrare anche nei vini sfusi abruzzesi presenti nel catalogo di Sfusobuono: il Trebbiano d’Abruzzo di Terraviva da una parte, che proviene proprio da vigne vista mare in località Tortoreto, dotato di sferzante mineralità e freschezza e il Montepulciano d’Abruzzo di MorMaj dall’altra, direttamente da Tocco di Casauria, nell’entroterra pescarese, tra i monti Morrone e Majella, un vino ricco e corposo, mediterraneo e vinoso. A testimonianza del fatto che l’Abruzzo sia a tutti gli effetti una regione florida per la coltivazione della vite, gli oltre 36 mila ettari di superficie vitata con una produzione annua di 3,8 milioni di ettolitri (Dati del Consorzio Vini d’Abruzzo). Questi dati dimostrano concretamente che la vitivinicoltura oggi è senza dubbio il comparto più redditizio nell’ambito della produzione agricola regionale.
Elogio ai vitigni autoctoni dell’Abruzzo
Tra le uve tipiche della regione Abruzzo, gioca la parte del leone sicuramente il Montepulciano, protagonista non solo di vinificazioni in rosso, ma anche di quelle in rosato, con quasi 17 mila ettari coltivati. Non è un caso che il Montepulciano sia annoverato tra le varietà più diffuse e coltivate sul territorio italiano di cui si hanno notizie storiche fin dalla prima metà del Settecento. La tradizione del vino sfuso abruzzese è legata a doppia mandata a questo vitigno che, se vinificato esclusivamente in tini di acciaio e bevuto in giovane età, da vita a rossi vinosi e mediamente corposi, con un tannino equilibrato mai fastidioso e una bella freschezza di sorso. Per testare al palato ciascuna di queste caratteristiche, ti basterà provare il Vino Rosso Abruzzo Bio di Francesco Cirelli. Compagno ideale della tavola di tutti i giorni, oggi come un tempo, quando nel corso della prima storica emigrazione di italiani negli Stati Uniti, il binomio Montepulciano e pizza margherita o Montepulciano e pasta con tomato sauce divenne simbolo dei ristoranti made in Italy nella grande mela.
Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: il Montepulciano è osannato fuori e dentro i confini regionali anche per la produzione di un rosato ormai conosciuto in tutto il mondo, il Cerasuolo d’Abruzzo. Un rosè colorato e concentrato, volto della tradizione popolare e contadina realizzato con una particolare tecnica di vinificazione, limitando il periodo di fermentazione sulle bucce a poche ore oppure mediante una vinificazione “in bianco”. Si tratta di un metodo antico, da sempre diffuso in terra d’Abruzzo, che nel corso degli anni ha subito una costante evoluzione tecnica pur rimanendo sempre fortemente legato alla tradizione.
Ad occupare il secondo posto sul podio delle varietà più diffuse in Abruzzo, troviamo il Trebbiano, con 14 mila ettari vitati, protagonista di vini bianchi di carattere mediterraneo, sapidi e minerali, contraddistinti da freschezza e agilità di beva, soprattutto se vinificati in acciaio.
Cosa abbinare ai vini abruzzesi
La tradizione gastronomica abruzzese rispecchia come è giusto che sia la conformazione fisica e geografica della regione. A succulenti piatti di carne, agnello in primis, e vegetali, tipici dell’entroterra, si affiancano portate a base di pesce appena pescato, zuppe e crostacei, provenienti dal mare Adriatico. L’immaginario tipico è quello dei famosi arrosticini, spiedini di pecora o castrato cotti sulla brace rovente, da mangiare in pochi bocconi, intervallati da un sorso di Montepulciano d’Abruzzo, che pulisce e rinfresca il palato dalla grassezza della carne, preparandolo a un nuovo assaggio. Altro abbinamento perfetto lo vediamo con gli spaghetti alla chitarra, formato di pasta all’uovo fatta in casa diffuso in tutta la regione, alla teramana, ovvero con sugo di pomodoro e polpette di carne. Molto conosciute in zona sono anche le paste brodose, con formati di pasta mista uniti a legumi, fagioli, cicerchie, piselli e una spolverata di peperone crusco o di peperoncino.
Anche i vegetariani vengono accontentati dalla cucina abruzzese, con le pallotte cacio e ova, che non sono altro che golosissime polpette di pane, uova e pecorino fritte e saltate in un sugo di pomodoro e basilico. E per restare in tema ‘cacio’ e brace’ (vedi arrosticini sopra), un grande must delle osterie più veraci è il formaggio alla griglia, accompagnato da un quartino di vino rosato abruzzese, che con il suo grip tannico, la sua freschezza e fragranza, vi farà venire subito voglia di un altro assaggio. Ma il Cerasuolo d’Abruzzo si abbina anche in maniera impeccabile anche a brodetti di mare, conosciuti soprattutto quelli di Pescara e Vasto, e zuppe di pesce fresco appena pescato con aggiunta di ortaggi e all’occorrenza di pane o di pasta. Il rosato qui è un passepartout, provare per credere!
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